One Piece 904: Armata Rivoluzionaria VS Draghi Celesti

da Sommobuta
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one piece 904

La cosa che mi piace tantissimo di ONE PIECE è che all’Eiichiro-sensei possiamo criticare TUTTO, tranne il fatto che gli manchi inventiva e genialità. È un character designer nato, e questo capitolo 904 di ONE PIECE, con questa sfilza di personaggi assurdi e apparentemente potentissimi, la dice lunga.

ONE PIECE è divenuta una vera e propria epopea, un corpo fatto di sangue e anima che respira da solo, e il cui scheletro sono proprio i personaggi. Sono centinaia i personaggi presenti in ONE PIECE, e anche se Oda non li approfondisce tutti, e ne lascia molti in disparte (come la tanto vituperata Smoothie, giusto per fare un esempio eclatante), questo coro di personaggi serve per creare colore e profondità a un mondo vastissimo e complessissimo.

E poi diciamoci la verità: nella sua semplicità, nella sua essenzialità, quanto ci sta bene un personaggio, in questo caso un portabandiera, in grado di infondere fiducia e incoraggiare le persone circostanti, perché ha un frutto che infonde coraggio nelle persone?

One Piece 904: l’importanza del Simbolismo

Da sempre ONE PIECE è un fumetto attentissimo all’importanza del simbolismo, e più nello specifico del simbolismo (e del valore intrinseco) espresso dalle bandiere. Se da sempre la bandiera è un oggetto carico di significato, che viene utilizzata come simbolo di riconoscimento – e attorno al quale si riuniscono persone che la pensano alla stessa maniera – in ONE PIECE, che è un fumetto sui pirati, la bandiera assurge a elemento simbolico per eccellenza.

E l’Eiichiro-sensei, questa cosa dell’importanza fondamentale della bandiera come simbolo di riconoscimento (e in grado di suscitare sentimenti di appartenenza derivanti da un legame ben preciso), l’ha sempre ben sottolineata.

A partite dall’importanza per Luffy di avere un proprio simbolo, alla protezione del Jolly Roger di Hiruluk, passando per la distruzione della bandiera del Governo Mondiale, a quella di Baffibianchi bruciata da Barbabruna – o quella di Shanks bruciata da Bartolomeo, salvo poi issare proprio quella della ciurma di Cappello di Paglia.

Fino ad arrivare alla bandiera rivoluzionaria, che ispira il vento della libertà – e che già avevamo visto in azione durante le miniavventure di Caribou, che aveva preso il posto del rivoluzionario Gabull – e giungendo infine a questo capitolo 904, dove i rivoluzionari sono dei veri Portabandiera della Libertà.

One Piece 904: il worldbuilding targato Eiichiro Oda

Come al solito voglio far focalizzare la vostra attenzione su di un paio di dettagli che forse vi sono sfuggiti nel corso della lettura di questo splendido capitolo 904 di One Piece, ma che in realtà denotano un amore maniacale nei confronti di Oda per ciò che riguarda il mero worldbuilding.

Parlandone anche con il Re, è interessantissimo notare come i sottoposti di Barbanera stiano dando la caccia, oltre ai possessori dei poteri dei frutti del Diavolo di un certo livello, ai tributi dovuti ai Draghi Celesti.

Se è sfiziosissimo notare come Barbarosa sia al servizio di Barbanera – da cui emerge chiaramente la domanda: MA BARBANERA HA IL MONOPOLIO DELLE BARBE? Avrà al suo servizio anche Barbaverde? Barbablu? Barbarossa? Barbapapà? Barbaradurso? E a parte questo: perché vuole per sé i tributi per i Draghi Delesti?

La risposta è semplice: perché il mondo di One Piece, esattamente come durante l’epoca d’oro della pirateria reale, è dominato da una permanente economia di guerra. Sin dagli albori di One Piece, i pirati di un certo livello e con una ciurma piuttosto numerosa hanno sempre dovuto fare ricorso a un flusso di danaro o di proventi di una certa rilevanza per sostenere le loro attività criminali.

Pensate ad Arlong, che aveva imposto una tassazione estremamente esosa ai cittadini dell’arcipelago sotto il suo dominio; pensate a Crocodile, che sfruttava le risorse di Arabasta e i proventi dei suoi affiliati per creare un’armata degna di tale nome; pensate a Doflamingo, che gestiva una serie di traffici tra i più svariati: dal commercio di armi al contrabbando di frutti del Diavolo, fino ad arrivare allo schiavismo (e di questo particolare aspetto ne parlo in maniera specifica nel mio primissimo saggio su ONE PIECE).

Anche gli Imperatori non sono diversi: Kaido sembra aver fatto affari d’oro grazie alla compravendita di SMILE e Big Mom si fa pagare in alimenti – a costo di distruggere interi paesi.

Essere un Imperatore con dieci flotte – come Barbanera – deve avere dei costi piuttosto elevati. E quindi è naturale che Barbanera, nelle modalità che più gli sono congeniali (ovvero il furto), punti ad approfittarsi di quei tributi.

E questa faccenda dei tributi ai Draghi Celesti apre le porte a un’altra, interessantissima domanda: oggettivamente parlando, cosa se ne fanno i Draghi Celesti di tutti i tributi che ricevono da ogni paese membro del Governo Mondiale?

One Piece 904: guerra ai Draghi Celesti

Immaginate 170 Nazioni che inviano, anno dopo anni, i propri tributi – il famigerato tenkokin, l’Oro Celeste – a una piccola elite di nobili. Per 800 anni.

Se è vero che sono i Cinque Anziani a rappresentare il Governo Mondiale e i Marine ne sono il braccio armato, sono però i Draghi Celesti, ovvero i nobili mondiali, a esercitare il vero potere. E questo proprio in virtù della loro esagerata ricchezza.

Tutta questa ricchezza – probabilmente inquantificabile -, non è una specie di conto in banca che serve ai Draghi Celesti per effettuare pagamenti (anche se abbiamo visto i vari Santoni poter spendere cifre astronomiche senza battere ciglio proprio grazie alle loro casse): molto probabilmente questo enorme accumulo di beni rappresenta simbolicamente non solo la loro inestimabile ricchezza, ma anche la loro vera forza, che si esercita di riflesso sul possesso di cose e di uomini, e su di un potere diretto sui Cinque Anziani e sulla Marina, che devono sottostare ai loro capricci.

In buona sostanza, la ricchezza dei Draghi Celesti derivante dal “TenkoKin” è ed è stata, per secoli, la loro assicurazione sul mondo intero.

Ecco perché Dragon vuole dichiarare Guerra direttamente a loro, e non più al generico “Governo Mondiale”. Questa scelta narrativa da parte di Oda, questa rettifica, è sacrosanta, per il semplice motivo che nel corso del nostro viaggio per i mari uanpisosi abbiamo visto Governi e Regnanti degni di rispetto appartenenti al Governo Mondiale – e che non abbisognano di alcuna rivoluzione -. Gli abitanti del regno di Ryugu, quelli di Arabasta, quelli di Sakura, quelli di Dressrosa o quelli di Prodence non cambierebbero mai Dolon, Neptune, la famiglia Nefeltari, re Riku o Elizabello con un’anarchia imposta dall’alto da un comitato rivoluzionario.

Viceversa, come ha sottolineato Dragon, bisogna puntare direttamente ai Draghi Celesti. Perché? Perché è a monte che bisogna distruggere.

Puntare al crollo della Marina o dei Cinque Anziani non serve a nulla, fino a quando questi avranno le spalle coperte e prenderanno sempre ordini dai Draghi Celesti, i veri padroni del mondo.

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