Fisica e One Piece: Il frutto Yami Yami di Barbanera

da Gabriele "Il Re" Bertoloni
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Ciao, One Piece Maniaci! Mi presento, sono Matteo e sono uno degli admin della pagina Bike&Raft: One Piece Weekly Report. Vorrei iniziare ringraziando Il Re che mi ha chiesto di pubblicare il presente lavoro sul sito di One Piece Mania.

Sarà il primo di una lunga serie, o almeno lo spero, nei quali cercherò, sfruttando le mie conoscenze in fisica, di interpretare alcune situazioni di One Piece con l’ausilio delle leggi del nostro mondo.

Mi piacerebbe portarvi a conoscenza di alcuni fatti e fenomeni meno noti e di come magari questi possano essere discussi parallelamente ad un manga, così come vorrei arrivare a prendere in esame alcuni eventi o alcuni scontri e raccontarvi come, secondo me e la mia modesta conoscenza e opinione personale, sarebbero potuti andare se fossero avvenuti seguendo la vera fisica.

Spero quindi che possiate trovare piacevole quello che scriverò. Lo farò cercando, ove possibile, di non risultare banale e scontato, rispondendo ad esempio a domande idiote del tipo: ma quanto può allungarsi Luffy?

Detto questo iniziamo…

ANALISI DEL FRUTTO YAMI YAMI

Vorrei cominciare la serie di articoli con l’analisi di un frutto e del potere ad esso legato. Ci è stato presentato dal possessore stesso come il più temuto nella storia dei frutti del Diavolo, e per poterne possedere le abilità egli stesso ha messo in gioco la propria vita.

Nonostante possa sembrare di facile classificazione, ritengo invece che lo Yami Yami sia di più difficile analisi rispetto agli altri frutti, anche solo considerando le poche abilità che ci sono state mostrate da Teach. Per quanto ci viene detto, questo frutto rende colui che lo ha mangiato in grado di creare e controllare l’oscurità (attenzione che in questo caso non è permesso il trasformarsi in oscurità, cosa che differenzia lo Yami Yami dagli altri Rogia-type).

Che cos’è l’oscurità?

L’oscurità è definita come assenza di luce o, in parole più scientifiche, come assenza di materia luminosa. La materia luminosa è quel tipo di materia in grado di emettere radiazione elettromagnetica a qualsiasi frequenza permessa dallo spettro elettromagnetico.

In particolare tutta la materia visibile ai nostri occhi è da considerarsi materia luminosa, in quanto noi possiamo percepirla (o vederla tramite gli occhi) grazie alla radiazione che essa stessa ci invia. Vi dirò di più, anche parte della materia invisibile è da considerarsi materia luminosa. Prendete ad esempio il caso di un gas incolore come l’aria. Nonostante i nostri occhi non possono vedere l’aria, questa esiste ed emette radiazione elettromagnetica che alcuni strumenti possono catturare e rivelare.

Ma quindi cos’è l’oscurità se tutto ciò che ci circonda, anche l’invisibile, è materia luminosa? Beh, la notizia vi scioccherà, ma nell’universo la materia luminosa, ovvero tutto quello che è possibile vedere e non, dalle stelle agli ammassi di gas, dalle galassie e ai buchi neri, rappresenta solo il 5%.

E il restante 95%? Parte di questo numero, ovvero il 27% circa è composto da quello che mi interessa discutere nel resto dell’articolo, ovvero la cosiddetta “materia oscura”. Questa materia non è direttamente osservabile perché non emette radiazione elettromagnetica, ma sappiamo della sua esistenza perché il suo effetto è misurabile attraverso effetti gravitazionali.

E guarda caso uno dei poteri che vediamo usare da Teach è appunto il potere di attrarre a se qualsiasi cosa sfruttando il “Kurouzu”, ovvero un vortice rotante di “oscurità” che parte dalla sua mano. Quindi questa materia oscura sarebbe un tipo di materia impossibile da individuare con strumenti che captano radiazione elettromagnetica, che però agisce nei confronti di ciò che la circonda in modo gravitazionale, attraendo a sé anche la materia ordinaria.

Differenze tra oscurità e gravità “ordinaria”

Questa separazione si rende necessaria in quanto abbiamo visto un altro “fruttato” con la capacità di poter manipolare la gravità, ovvero l’ammiraglio Fujitora. La gravità di Fujitora sembra manifestarsi a seguito dell’aumento (o diminuzione) dell’attrazione gravitazione degli oggetti nei confronti di ciò che li circonda, come avviene appunto in natura.

Fujitora GravityIn particolare Fujitora è in grado di far levitare gli oggetti oppure far si che essi si attraggano tra loro, oppure portarli verso se stesso, con una maggiore forza di attrazione rispetto a quella naturale. In altre parole, Fujitora sembra essere in grado di manipolare il valore della costante di attrazione gravitazionale di Newton a piacere.

Questo potere di “attrarre” a sé (o tra loro) gli oggetti rende il suo potere simile a quello di Teach, ma con la grossa differenza che quest’ultimo sembra attingere ai poteri gravitazionali della materia oscura che esso stesso genera e controlla. Ho voluto sottolineare ciò perché i buchi neri sono oggetti astronomici generati dalla contrazione in uno spazio ristretto di un quantitativo di materia ORDINARIA in modo tale che la densità di tale oggetto sia talmente alta da generare una forza di attrazione gravitazionale tale per cui nemmeno la luce possa sfuggirli se ci si avvicina troppo.

Black Hole Teach

Come questo possa succedere è semplice. Basti pensare ad una stella che finisce il suo carburante e le cui forze di pressione, non essendo più contrastate dalle forze generate dalle reazioni nucleari sulla superficie di essa, porteranno ad un suo collasso su se stessa, generando un oggetto di densità altissima e che in alcuni casi sarà appunto un buco nero.

Suppongo quindi che Teach, nella sua infernale ignoranza, abbia nominato la tecnica tramite la quale assorbe il villaggio dell’isola di Banaro come “Black Hole”, perché il potere di attrazione gravitazione legato all’oscurità (e quindi anche alla parola Black) lo ha portato a pensare di poter generare un vero buco nero.

Egli stesso dice: “Le mie tenebre sono gravità”. Ma la questione è profondamente diversa per i motivi spiegati. Faccio notare che anche Fujitora, vista la natura del suo potere, sarebbe in grado di generare un buco nero, rendendo quindi l’attacco di Teach non unico nel suo genere, cosa che stonerebbe moltissimo con l’importanza che il personaggio ha nel manga (che piaccia oppure no).

Il frutto della materia oscura

Tornando a One Piece, vista la differenza tra i due tipi di gravità alla quale i possessori dei due frutti possono attingere, dopo tutto ciò che ho spiegato, teorizzo che il frutto di Teach sia un frutto legato alla materia oscura, in quanto appunto unica e vera oscurità presente nel mondo fisico. Un altro indizio a sostegno di questa ipotesi viene sempre dal manga.

Teach vs AceNel capitolo 441 vediamo infatti che, a seguito del Kurouzu, Ace viene attratto verso Teach il quale riesce incredibilmente a poter afferrare il nemico nonostante questo fosse dotato di un Rogia. Come mai questo?

Sappiamo che non è ambizione quello che Teach usa, bensì una manifestazione diretta del potere che deriva dal frutto Yami Yami. Se siete stati attenti ho già spiegato come la materia oscura interagisce solo gravitazionalmente con la materia luminosa, e non tramite interazione elettromagnetica.

Quindi il potere con cui Teach può bypassare quello di un qualsiasi altro fruttato potrebbe essere legato al fatto che la materia oscura non interagisce con la materia ordinaria per via elettromagnetica, ma può attrarla a se solo gravitazionalmente.

Perché Teach non si trasforma in oscurità?

Un ultimo punto. Ricordate che all’inizio dell’articolo ho specificato come, a differenza degli altri possessori di frutti Rogia, Teach non possa trasformarsi nell’oscurità che però esso stesso genera? Come è possibile che lo Yami Yami sia l’unico frutto del Diavolo della tipologia Rogia che non permetta al possessore di trasformarsi nella componente naturale del frutto? Ecco, la risposta a questa domanda viene da sé se l’ipotesi della materia oscura fosse vera.

Un corpo di una persona composto da materia ordinaria, o luminosa come la abbiamo chiamata fino ad ora, non può trasformarsi in materia oscura, ovvero cambiare la natura stessa del corpo. Può alterarsi e modificarsi in materia dello stesso tipo a seguito di un processo ignoto che sta alla base degli altri Rogia, ma non potrà mai diventare un corpo di materia oscura.

 


 

Tengo a precisare che tutto ciò che sta scritto è una mia ipotesi, se volete anche simpaticamente slegata da One Piece. Non ritengo e non voglio presumere che Oda conosca e abbia voluto inserire nel manga un concetto come quello della materia oscura, soprattutto perché nemmeno nella comunità scientifica è ben chiaro cosa essa sia.

Ho voluto solamente portarvi a conoscenza di essa e farvi notare come in realtà possa fittare bene con ciò che abbiamo visto nel manga, anche a causa della presenza di un frutto legato puramente alla gravità.

Concludo qui e spero di non avervi annoiati troppo! Se vi interessa leggere altre analisi del genere provvederò a pubblicare altri articoli a tema scientifico legati a One Piece.

Se avete delle domande alle quali desiderate dar risposta, o delle semplici curiosità, non abbiate paura a farle e cercherò di darvi una risposta soddisfacente. Magari anche scrivendo un articolo se l’argomento risulterà interessante.

Grazie per la lettura, alla prossima!!

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