Etimologia Nipponica: i Sette Corsari (o Flotta dei Sette)

da Gabriele "Il Re" Bertoloni
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flotta dei sette

Ciao a tutti e bentornati all’appuntamento con la lingua giapponese! Oggi si parla dei Sette Corsari o, per come sono conosciuti in Italia, la Flotta dei Sette.

Perché ho voluto sottolineare che sono conosciuti in Italia in questo modo? Semplicemente perché è un adattamento errato. Ma andiamo per gradi e quindi, prima di analizzare i nomi dei componenti dell’organizzazione, vediamo di analizzare il termine stesso, ovvero “Ōka Shichibukai”.

I SETTE CORSARI (王下七武海)

Cominciamo, allora, con l’analisi letterale dei kanji con cui Oda ha composto il nome di questa organizzazione filo-governativa.

  • 王 “おう” [ou] = re, sovrano
  • 下 “か” [ka] = sotto (nel significato di sottostare a qualcuno/qualcosa)
  • 七 “しち” [shichi] = sette
  • 武 “ぶ” [bu] = ufficiale militare
  • 海 “かい” [kai] = mare

Si fa presto a fare una composizione sensata: “Sette ufficiali militari del mare al servizio del re”. E chi erano gli ufficiali militari del mare che si mettevano al servizio del re in cambio di favori e vantaggi? I corsari.

I corsari erano pirati al servizio di un governo, che cedevano parte degli utili delle loro scorribande, ottenendo in cambio lo status di combattenti con un permesso scritto, chiamato “lettera di corsa” (da qui il termine corsaro), e la bandiera, il che li autorizzava a rapinare solo navi mercantili nemiche e ad uccidere persone, ma solo in combattimento.

sette corsari

Considerando i privilegi dei Sette Corsari di One Piece, tutto torna: in cambio per il servizio reso al Governo Mondiale, tra cui l’obbligo di contribuire a mantenere l’equilibrio mondiale tra gli imperatori e la Marina, schierandosi al fianco di quest’ultima quando convocati, i Sette ricevono il perdono per i crimini commessi in passato e le loro taglie non vengono considerate più valide. Rimangono dei pirati, ma possono girare liberamente dovunque desiderano e possono attaccare qualsiasi ciurma nella quale si imbattono. Inoltre dispongono della licenza di saccheggio, come viene detto nel capitolo 700. Alcuni di loro hanno ricevuto anche condoni speciali, come Boa Hancock che ha ottenuto anche il divieto di avvicinamento di qualsiasi nave governativa ad Amazon Lily, oppure Jinbe, che ha invece ottenuto l’annullamento dello status di schiavo per tutti coloro che facevano parte della ciurma del Sole.

Quindi, perché Star Comics, anni e anni fa, scelse l’adattamento “Flotta dei Sette”, quando non sono una flotta e la traduzione letterale parla chiaramente di corsari? Non si sa. Ad ogni modo, chiamateli pure come vi pare. Io non vi obbligo, vi faccio solo conoscere la realtà dei fatti.

Detto questo, cominciamo l’analisi dei personaggi. Andremo nell’ordine in cui Oda ce li ha presentati.

DRACULE MIHAWK (ジュラキュール · ミホーク)

mihawk

Partiamo dal cognome di Mihawk, ovvero Dracule, che è un palese riferimento al famoso vampiro “Dracula”. Sulla traslitterazione corretta c’è stata tantissima confusione per anni e anni, dovuta al fatto che, letto testualmente, il cognome si legge letteralmente “Jurakyūru”. Capite anche voi che per arrivare da questo a Dracule ce ne vuole di fantasia, soprattutto perché Dracula è “Dorakyura” (ドラキュラ).

Una spiegazione potrebbe essere che “ジュ” può essere letto sia come “Ju” che come “Du” e questo può creare la variante “Duracuru”; inoltre, visto che la “U” è un suono spesso muto e data l’intercambiabilità della “R” con la “L”, si creano svariate soluzioni di traslitterazione, tra cui “Dracul”. Ad ogni modo, alla fine è arrivato Oda con il databook “One Piece Green: Secret Pieces”, dove ha confermato che il cognome è “Dracule”, ponendo fine ad ogni dibattito.

Il nome, invece, ovvero Mihawk, contiene la parola inglese “hawk”, che significa “falco”, riferimento al suo soprannome e al suo animale totem (tutti i Sette originali hanno un riferimento ad un animale): “taka no me” (鷹の目) significa, infatti, “Occhi di Falco”, epiteto dovuto al colore rosso fuoco con cerchi concentrici come iride (nel manga) degli occhi di Mihawk.

JINBE (ジンベエ)

jinbe

Il nome dell’Uomo-Pesce di tipo squalo balena deriva da “jinbei-zame” (甚平鮫), che in giapponese significa appunto “squalo balena”. Il nome di Jinbe viene scritto erroneamente dai fan in innumerevoli modi, ma sia il databook Green che il capitolo 829 ci danno la conferma della traslitterazione Jinbe. Il suo soprannome è “kaikyō” (海侠), un gioco di parole dato dall’associazione tra il termine “kai”, che significa “mare”, ed il termine kyō (侠), che proviene da “ninkyō”(任侠), un titolo onorifico usato quando si parla di un membro di alto rango della yakuza, una tradizionale organizzazione criminale giapponese i cui appartenenti a volte le definiscono ninkyō dantai, ovvero “onorata società”.

Altro termine da cui deriva il soprannome di Jinbe è “kyōkaku”(侠客). Nel periodo Edo, i kyokaku erano dei giocatori d’azzardo professionisti e di solito erano persone alte e forti, che potevano facilmente vincere una battaglia. Il termine veniva usato per definire quelle persone che agivano con il pretesto della cavalleria, ma che in realtà avevano formato delle gang malavitose e si dedicavano al gioco d’azzardo. 

Poiché questi termini sono usati per rivolgersi ai pezzi grossi della malavita giapponese, non hanno una traduzione letterale, perciò le traduzioni più corrette si basano sul significato del gioco di parole. Tra queste, “Yakuza del Mare” e “Cavaliere del Mare” su tutte. Queste, però, non sono traduzioni letterali, ma titoli inventati per trasmettere l’idea alla base del termine giapponese originale, ovvero quella di un criminale dal riconosciuto spirito onorevole e cavalleresco.

A rimarcare il suo legame letterario con la yakuza, Jinbe viene chiamato dagli Uomini-Pesce “Oyabun” (親分), termine che significa “boss”, inteso come capo di un’organizzazione criminale.

CROCODILE (クロコダイル)

Crocodile

Veniamo ad uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, ovvero Crocodile. Il suo nome deriva dalla traslitterazione in giapponese del termine inglese “crocodile”, il cui significato è “coccodrillo”. Crocodile ci viene introdotto con un titolo onorifico inglese, ovvero “sir” (サー, Sā), usato come titolo di cortesia per rivolgersi a un uomo senza usare il suo nome o cognome in molte culture di lingua inglese.

Inoltre, il popolo di Arabasta gli affibbia l’epiteto di “Sabaku no Ō” (砂漠の王), che significa “Re del Deserto”.

Una cosa che mi sento di dire riguardo al personaggio è che personalmente credo che “Crocodile” non sia il suo vero nome, ma un nome scelto per mascherare la sua vera identità quando prese il mare scegliendo la via del pirata. Dico questo non tanto perché non ritengo possibile che sia il suo nome, ma perché ho degli elementi che mi portano a pensare ad un particolare background per il personaggio… ma se mai di questo, forse, ve ne parlerò in un articolo a parte.

DONQUIXOTE DOFLAMINGO (ドンキホーテ · ドフラミンゴ)

Doflamingo

Haaa… Doflamingo, altro personaggio nella mia top ten personale. Il suo nome di battesimo fa riferimento al fenicottero, in inglese “flamingo”, il cui piumaggio somiglia alla giacca sgargiante del personaggio. Il suo cognome, invece, è un riferimento a Don Chisciotte, personaggio principale del celebre romanzo spagnolo “El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha“, la più rilevante opera letteraria dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra e una delle più importanti nella storia della letteratura mondiale.

Lo scopo di Cervantes, con il suo “Don Chisciotte”, è sottolineare l’inadeguatezza della nobiltà dell’epoca a fronteggiare i nuovi tempi che correvano in Spagna, un periodo storico caratterizzato infatti dal materialismo e dal tramonto degli ideali. Inoltre, il “folle” cavaliere mostra al lettore il problema di fondo dell’esistenza, cioè la delusione che l’uomo subisce di fronte alla realtà, la quale annulla l’immaginazione, la fantasia, le proprie aspettative, la realizzazione di un progetto di esistenza con cui l’uomo si identifica. Nel Don Chisciotte ogni cosa può essere soggetta a diversi punti di vista (ad esempio i mulini a vento diventano dei giganti), il che fa perdere chiaramente l’esatta concezione della realtà. Tutto questo riporta alla mente la storia e molte delle parole di Doflamingo, un ex Drago Celeste che dietro alla sua apparente follia cela un uomo disilluso di fronte alla realtà alla quale è stato gettato in pasto dalla decisione del padre. Che personaggio, ragazzi. Che personaggio.

Ed è proprio al suo essere un ex Drago Celeste che fa riferimento il suo soprannome “Ten Yasha” (天夜叉). Ma cosa sono gli Yasha, o più correttamente Yaksha? Sono spiriti o demoni che abitano la natura selvaggia, originari della mitologia buddhista, poi confluiti in quella induista. Gli Yaksha maligni sono spesso ritratti come terrificanti guerrieri e Doflamingo, da divinità caduta quale è, non poteva che essere identificato come un demone… il “Demone Celeste”.

BARTHOLOMEW ORSO (バーソロミュー · くま)

Orso Bartholomew

Passiamo ad Orso, uno dei personaggi più interessanti e criptici di tutta l’opera. Il cognome del personaggio deriva dal nome di Bartholomew “Black Bart” Roberts, celebre pirata che operò nei Caraibi durante l’età d’oro della pirateria. Il nome, invece, è la parola giapponese “kuma”, la cui traduzione è “orso”. A differenza degli altri corsari, Orso è l’unico personaggio con il nome scritto in hiragana, ovvero i caratteri con cui i nipponici scrivono le parole della loro lingua: questo è il motivo per cui, a differenza d’altri, non si lascia il nome scritto in giapponese (Orso), ma può essere tradotto (Orso).

Il soprannome di Orso è “bōkun” (暴君), che significa “Tiranno”. Ancora non c’è spiegazione per questo epiteto molto discostante dalla personalità finora vista del personaggio.

GEKKO MORIA (ゲッコー · モリア)

Moria

Il cognome di Moria è un riferimento palese al suo animale totem, ovvero il geco: infatti, “gekko”, che in giapponese significa “luna piena”, è anche la traslitterazione della parola inglese “gecko”, un specie di lucertola, mentre “moria” potrebbe provenire da “imori” (井守), che significa “tritone”, un anfibio della famigia delle salamandre, che col geco c’entra poco, ma io ve lo dico ugualmente.

Ultima curiosità riguarda la lettura della parte centrale dell’intero nome del personaggio: “komori” significa “pipistrello”, animale che lega Moria sia all’ambientazione della saga di Thriller Bark, sia ad alcuni suoi attacchi.

Chiudo dicendo che Moria è l’unico dei corsari senza un soprannome.

BOA HANCOCK (ボア · ハンコック)

Boa Hancock

Boa Hancock, come tutte le amazzoni della tribù delle Kuja, ha il nome che si riferisce ad un tipo di pianta da fiore. Nel suo caso specifico, Oda si è ispirato al “symphoricarpos x chenaultii hancock”, arbusto dal fiore bianco-rosato facente parte della famiglia delle Caprifoliaceae, i cui membri sono noti in italiano come sinforicarpi o sinforine, oppure col nome inglese di snowberry.

Il cognome, invece, fa riferimento al boa, un genere di serpenti della famiglia Boidae, la quale comprende due sole specie, il boa constrictor e il boa imperator. Animale totem di Hancock è appunto il serpente, tant’è che viene anche chiamata “Hebihime” (蛇姫), ovvero “Principessa Serpente”, dalle abitanti di Amazon Lily.

Inoltre, è riconosciuta universalmente con il soprannome di “kaizoku jotei” (海賊女帝), la cui traduzione è “Imperatrice Pirata”.


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MARSHALL D TEACH (マーシャル · D · ティーチ)

Barbanera

Ed ecco il mio preferito in assoluto, Marshall D Teach. Il nome di Teach è ispirato al cognome del pirata più famoso in assoluto nella storia della pirateria, ovvero Edward “Barbanera” Teach, e proprio come Edward Teach, anche Marshall D Teach si fa chiamare “Barbanera”, in giapponese “Kurohige” (黒ひげ).Sul perché della scelta del cognome Marshall, invece, non c’è spiegazione, viste le pochissime informazioni che abbiamo sul personaggio, quindi attualmente non ho modo di dare un senso a questa scelta.

Una curiosità, invece, riguarda il cognome scelto da Oda prima di scegliere definitivamente Marshall: infatti, Teach doveva chiamarsi Everything D Teach (エブリシング·D·ティーチ). Mi chiedo cosa avesse in mente e cosa abbia ora in mente il buon sensei, ma se volete una chicca, “Everything D” ha una fonte sicura… maaaa… mi sa che ve la dirò un’altra volta! XD

E quindi? Questa D? Sulla “D” purtroppo non sappiamo ancora nulla, ma vi linko un approfondimento sulla volontà della D che potrebbe risultarvi interessante. Possiamo però notare che è scritta con un carattere occidentale, il che porta a pensare che se mai avrà un significato potrà eventualmente essere una parola straniera, anche se secondo me, come ho spiegato nel mio saggio (che potete scaricare gratis sul sito), potrebbe rappresentare un simbolo.

TRAFALGAR D WATER LAW (トラファルガー  · D · ワーテル·ロー)

trafalgar law

Il cognome di Law, Trafalgar, fa riferimento a Capo Trafalgar, promontorio spagnolo che si affaccia sull’Oceano Atlantico a nord-ovest dello stretto di Gibilterra. Questo posto è diventato famoso per una battaglia navale dove si contesero la vittoria la flotta navale britannica e quella franco-spagnola durante le guerre napoleoniche, entrata nella storia come “la battaglia di Trafalgar”.

Nelle SBS del volume 52 ci viene rivelato da Oda che il nome di Law deriva da quello di un pirata inglese molto crudele del 18 secolo, Edward Low, ma dopo la scoperta del nome tabù di Law, veniamo a sapere che il nome completo del personaggio è Water Law, il cui riferimento è la città (e la relativa battaglia) di Waterloo, dove il 18 giugno del 1815 Napoleone venne sconfitto definitivamente dalla Settima Coalizione.

Il soprannome di Law è “shi no gekai” (死の外科医), la cui traduzione è “Chirurgo della Morte”, epiteto dovuto al suo essere medico e al potere incredibile conferitogli dal frutto Ope Ope.

Anche qui, la D è un mistero.

BUGGY (バギー)

Buggy

La storia del nome di Buggy ha origini particolari, ma prima veniamo al suo significato letterale: Buggy deriva dall’omonimo termine inglese, che significa passeggino, carretto, calesse… e col personaggio non ha praticamente nulla a che fare.

E qui veniamo a quanto accennato poco fa, ovvero l’origine del nome. Infatti, originariamente doveva chiamarsi “Boogie” ed il character design era molto simile al classico clown dei film dell’orrore (da qui Boogie, che deriva da Boogie Man, il famoso “uomo nero”); ma Oda, durante la visione di un film, si accorse che il nome “Boogie” era già di un altro personaggio, perciò cambiò rapidamente il nome in “Buggy”.

Per quanto riguarda il soprannome di Buggy prima del salto temporale è “doke” (道化), ovvero “il Clown”, mentre dopo il timeskip e la sua entrata nei Sette Corsari diventa “senryo doke” (千両道化), che si traduce in “il Clown Celebrità”.

È interessante capire da dove derivi quel “celebrità”: per farla breve, il RYO era una moneta d’oro del Giappone che fu, mentre SEN significa mille. Quindi, letteralmente, il soprannome sarebbe “il Clown da 1000 Ryo”… ma esiste un termine, che si traduce in STAR (nel senso di celebrità in quanto attore) che si scrive SENRYOYAKUSHA e che letteralmente significa “Attore da 1000 Ryo”, ovvero che vale un sacco di soldi.

Ed è qui che nasce il soprannome di Buggy: lui è un Clown famosissimo, è una celebrità, visto che, oltre ad essere uno dei Sette Corsari, è stato nella ciurma di Gold Roger, conosce l’Imperatore Shanks “il Rosso” ed è pure il direttore del Buggy Delivery, la più grande agenzia di collocamento di mercenari del mondo.

EDWARD WEEVIL (エドワード · ウィーブル)

Edward Weevil

Chiudiamo con l’ultimo corsaro entrato a far parte del gruppo dei sette, il pirata Edward Weevil. Dichiarandosi figlio naturale di Edward “Baffibianchi” Newgate, ha chiaramente ereditato (o scelto) sia il soprannome che il cognome del padre, Edward, che fa riferimento al nome di Edward Teach “Barbanera”.

Il nome, invece, fa riferimento ad un coleottero, il tonchio, un insetto che a seconda della specie può provocare danni alle piante sia da adulto che da larva.

Il soprannome, come detto, è quello del presunto padre, ovvero Baffibianchi… ma in questo caso è indicato come Junior. Spendo due parole sulla traduzione del termine “shirohige” (白ひげ)che nella versione italiana è stato tradotto in “Barbabianca”. Nella lingua giapponese, i termini “barba” e “baffi” non hanno distinzioni, perché la parola “hige” indica i peli facciali nel complessivo. Quindi, visto che la prima volta che Newgate è stato nominato non è stato mostrato, la traduzione che sembrava più corretta era “Barbabianca”, che è comunque giusta, ma visto che Newgate non ha la barba ma ha un bel paio di baffoni bianchi, viene da sé che la traduzione corretta è “Baffibianchi”.

E anche per oggi abbiamo finito. È stata dura, stavolta… ma d’altronde sono personaggi fondamentali e importanti. Se vi va, consigliateci ai vostri amici o condividete il post sulle vostre pagine o bacheche. È un modo gentile per aiutarci a farci conoscere e per darci la forza di continuare. 

Prossima volta… boh, ci devo pensare.
Intanto, spero vi siate divertiti!! A presto!!

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