Il Regno Antico: il regno degli Dèi di One Piece

da Gabriele "Il Re" Bertoloni
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regno antico one piece

Questo è un articolo riassuntivo riguardante tutto ciò che sappiamo del Regno Antico…

…ma è anche un paragrafo del testo scritto dal sottoscritto riguardante il significato del One Piece, che potete acquistare gratuitamente nella sezione shop del nostro sito. Siamo tutti pronti? Allora cominciamo con la storia del Regno Antico!

Enel Luna

Come sapete, la saga di Skypiea si è conclusa con l’immagine di Enel in rotta verso il Fairy Vearth a bordo dell’arca Maxim. Le parole di Enel riguardo quel luogo furono le seguenti: “Lo chiamano Fairy Vearth e la gente dell’isola celeste su cui sono nato suppone fosse abitata dagli dèi”

Quando apprendiamo che il Fairy Vearth è in realtà la Luna e scopriamo successivamente ciò che vi si nasconde sotto la sua superficie, ci rendiamo conto che nel mondo One Piece le possibilità sono veramente illimitate.

Enel infatti trova le rovine di una civiltà ormai scomparsa, ma che ha lasciato tracce di sé tramite delle pitture murali all’interno di una struttura ormai dimenticata dal tempo. Queste pitture raccontano una storia così importante da risultare sconvolgente sia per il lettore che per il pianeta in cui vivono i protagonisti della storia.

LA DISCESA DEGLI ANGELI 

Cosa accadde sulla Luna tempi or sono? E come si collega questa stirpe con quella che abita il pianeta azzurro?

Molto prima dell’esecuzione di Gold Roger, secoli prima dell’amicizia tra Noland e Calgara e sempre prima del secolo vuoto, tre razze di esseri umanoidi vivevano sulla Luna. Oggi li conosciamo come Birka, Shandia e Skypiea e li possiamo vedere raffigurati sulle pitture ritrovate da Enel.

Il dipinto contiene dettagli interessanti dal punto di vista iconico, richiamando soprattutto l’arte mesoamericana, ma per noi che al momento stiamo parlando di One Piece interessa soprattutto notare la differenza delle ali tra le tre razze angeliche, che possiamo appunto ritrovare in personaggi visti quali Gedatsu (Birka), Wiper (Shandia) e Konis (Skypiea).

In base alla didascalia fornita da Oda, sappiamo che le razze angeliche discesero dalla Luna al pianeta sottostante (chiamato stella blu) alla ricerca di risorse, abbandonando sul satellite i loro sottoposti meccanici, ovvero degli androidi muniti di baffi.

Sempre dai dipinti deduciamo che questo evento è stato parecchio sconvolgente per tutti i soggetti coinvolti, il che solleva alcune domande: perché si è verificato questo evento? Qual è stata la causa di questa carenza di risorse? Perché gli Angeli hanno lasciato indietro gli androidi? E perché li hanno creati? Che cosa ha portato queste tre popolazioni apparentemente in pace tra di loro a creare robot muniti di armi? Ma soprattutto, perché alcuni di questi androidi sono stati ricostruiti nella Grand Line, sull’isola Karakuri (che significa “ingranaggi”)?

Ciò che sappiamo è che tale dottor Tsukimi, in un periodo ignoto del passato, ha costruito (o riavviato?) quattro di questi droidi. Grazie al suo lavoro, pare che i piccoli robot abbiano sviluppato una propria personalità, una propria identità… ma queste sono solo mie supposizioni in base a ciò che posso osservare dalle immagini.

Comunque, indipendentemente da questo, una volta attivati gli androidi, Tsukimi muore per soffocamento da cibo dopo essersi spaventato a causa di un’esplosione avvistata sulla superficie lunare, così i quattro robot, affamati di vendetta, si muniscono di normali palloncini e, fluttuando nel cielo, fanno rotta per la Luna, per farsi giustizia contro chi ha causato la morte del loro benefattore.

Il fatto di raggiungere la Luna con dei palloncini mi è sempre sembrata un’assurdità perfino per un manga come One Piece, ma per fortuna Oda, molti anni dopo, ci ha dato un tassello che va a comporre anche questo enigmatico puzzle, ovvero Balloon Terminal, una città in rovina che si trova su un’isola celeste nel Nuovo Mondo.

Quest’isola è sospesa grazie ad una moltitudine incalcolabile di palloncini e si trova a 10000 metri d’altezza dal livello del mare, ossia alla stessa altitudine delle altre isole celesti e della capitale del Governo Mondiale, Mary Geoise. L’importanza di  quest’isola, secondo me, sta nel fatto che potrebbe spiegare dove sono giunti gli androidi con i palloncini e dove abbiano trovato un mezzo serio per raggiungere la Luna.

Ovviamente viene da sé pensare che è difficile arrivare in volo con dei palloncini dalla Grand Line al Nuovo Mondo, quindi le opzioni sono due: o Balloon Terminal è un’isola errante o ce ne sono molte altre dello stesso tipo. Per completare il puzzle ci servirebbe capire cosa li ha portati sulla Luna, ma al momento non ci è dato a sapere… ma se posso azzardare una teoria al volo, se Enel è arrivato sulla Luna a bordo di un’arca volante, non mi sorprenderebbe che Balloon Terminal e altri luoghi predisposti fossero rampe di lancio per astronavi in direzione del Fairy Vearth.

Ad ogni modo, i quattro androidi, una volta giunti sulla Luna, si trovano faccia a faccia con la causa dell’esplosione, la ciurma dei pirati spaziali, e vengono annichiliti. Ma chi sono questi “pirati spaziali”?

Innanzitutto, non sono umani: inoltre, pare stiano costruendo un aggeggio finalizzato a scavare tra le rovine lunari, che guarda caso, come detto prima, racchiudono le spoglie di una civiltà ormai perduta, che alimentava le proprie città con l’elettricità e che conosceva la meccanica, due cose non da poco considerando che nel mondo sottostante sono entrambe molto limitate o, nel caso dell’elettricità, quasi inesistenti.

Il motivo? Solo i pirati spaziali avrebbero potuto dircelo, ma Enel li ha sistemati per bene con un colpo ben assestato. Detto questo, rimane una sola domanda da porre: come si collega tutto ciò alla storia principale? Non è chiaro esattamente quando questi “angeli” siano scesi sulla Terra, ma è sicuro che sia verificato prima del secolo vuoto, dal momento che Calgara disse di stare proteggendo il Ponegliff dei “loro antenati”.

Che siano forse stati loro a dare vita alla lontana “era Celeste” in cui si piantò l’albero di Ohara o in cui venne costruito il palazzo di Arabasta? Per ora nessuno lo sa, se non la misteriosa Luna, che forse racchiude la chiave per sbloccare molti degli antichi misteri del mare blu.

UN REGNO “DIVINO” CON POTERI STRAORDINARI

Veniamo, dunque, al punto cardine del discorso del professor Clover: il regno antico che governava sul mondo prima del secolo di vuoto. Da quanto detto dall’archeologo, questo regno vantava un potere enorme ed era portatore di alcuni ideali che il Governo Mondiale e i suoi sommi capi, i Draghi Celesti, ha insabbiato con massima cura, timoroso delle conseguenze che essi avrebbero potuto causare al loro dominio.

Possiamo anche pensare senza problemi che fossero proprio questi ideali il potere di questo regno e che quindi i suoi abitanti li considerassero il proprio tesoro, qualcosa da difendere a costo della vita, e se c’è una stirpe che incarna perfettamente questo modus vivendi è quella di coloro che i Draghi Celesti reputano la propria nemesi, ossia la famiglia dei “D”.

Dal manga sappiamo che esistono nel mondo alcune persone che hanno una lettera nel proprio cognome, la D, avvolta da un alone misterioso; nessuno sa cosa significhi, escluso il re dei pirati, i suoi compagni di ciurma e Baffibianchi, ma da quanto dice Robin a Gan Fall sull’isola del cielo: “È qualcosa in grado di influenzare drasticamente gli eventi della storia…”.

Anche Trafalgar Law, anch’egli membro della famiglia, sembra sapere che questa lettera è qualcosa di potente, affermando che: “La D non manca mai di scatenare tempeste…”, mentre la dottoressa Kureha commenta l’entrata di Chopper nella ciurma di Luffy, nominando prima Gol D Roger e poi dicendo: “Sembra che la mia renna si sia messa al seguito di un tipo davvero pericoloso. E così la volontà della/dei D è riuscita a sopravvivere…”.

Quindi, a quanto pare, questa D è un elemento chiave che lega certi personaggi alla storia in corso, rendendoli in grado di dare vita ad eventi che porteranno grandi cambiamenti a livello globale.

Finora, Oda ci ha presentato undici personaggi con la D, la maggior parte dei quali ha dato un enorme contributo a creare gli eventi che stanno modificando il corso della storia:

  • Gol D Roger (defunto): il re dei pirati, che con le sue gesta ha dato via alla Grande Era della Pirateria in vista di qualcosa che cambierà il volto di tutto il pianeta;
  • Portgas D Rouge (defunta): compagna di Roger e madre del figlio del re dei pirati, morta dopo 20 mesi di gestazione per proteggere il figlio dalla caccia del Governo ad ogni persona legata a Roger;
  • Gol D Ace (defunto): figlio del re dei pirati, è stato la causa scatenante della guerra di Marineford, che ha sconvolto gli equilibri mondiali rimasti stabili per moltissime generazioni;
  • Monkey D Garp: nonno del protagonista e viceammiraglio della Marina, è famoso come l’Eroe (secondo me perché Roger si consegnò proprio a lui, in quanto “sua preda”) e ha tenuto nascosto il figlio di Roger al mondo per diciassette anni su richiesta dello stesso re dei pirati;
  • Monkey D Dragon: padre del protagonista, è il leader dell’Armata Rivoluzionaria che tenta da tempo di ribaltare il Governo Mondiale;
  • Monkey D Luffy: protagonista della serie e sapete benissimo cos’ha fatto finora;
  • Trafalgar D … (defunto): padre di Law, era un rinomato medico del North Blue. Ha insegnato al figlio l’arte della medicina, che gli ha permesso in futuro di salvare la vita a Monkey D Luffy;
  • Trafalgar D Water Law: prima avversario e poi alleato di Luffy, salva la vita al protagonista operandolo dopo il colpo mortale infertogli da Akainu; la sua alleanza con Luffy porta alla sconfitta di Doflamingo e alla rottura degli ingranaggi che tengono in piedi l’ordine mondiale;
  • Trafalgar D Lami (defunta): sorella di Law, muore molto giovane a causa di una malattia;
  • Hugwor D Saul (defunto): gigante ed ex-viceammiraglio della Marina, disertò per aver scoperto del Buster Call su Ohara e riuscì a strappare al viceammiraglio Kuzan la grazia per la piccola Nico Robin;
  • Marshall D Teach: nemesi di Luffy ed uno dei quattro Imperatori del Nuovo Mondo, è stato insieme ad Ace la causa scatenante della guerra di Marineford e di molti altri eventi che stanno tutt’ora sconvolgendo il pianeta.

Innegabile che questi personaggi scrivano la storia, anche se non lo fanno coscientemente, ma solo perché spinti da istinti primordiali che dimorano dentro il loro spirito, dentro il loro sangue, dentro la loro stirpe… e questo non fa altro che ricordarmi il testo ritrovato nelle rovine di Shandora, che diceva “…noi siamo coloro che tessono la storia…”.

Una stirpe con una volontà, con degli ideali, con un potere in grado di modificare il normale andare delle cose: tutti sanno che Luffy ha la capacità di farsi amico chiunque, soprattutto nei momenti di necessità, o che Roger poteva ascoltare “la voce delle cose”, rendendolo così in grado di andare oltre la sua ignoranza da “pirata comune”. Un potere che spaventava talmente tanto gli altri regni da portarli ad una guerra atta a distruggere quel popolo e tutto ciò che esso rappresentava.

Ma ci sono cose che nemmeno la morte può fermare e una frase di Roger, riportata nel capitolo 100 del manga, ci dà molti spunti su cui ragionare: “Ci sono cose che non saranno mai fermate: una volontà ereditata, i sogni delle persone e il passaggio da un’era all’altra. Fino a quando la gente continuerà a cercare il significato di libertà, queste cose non cesseranno mai di esistere!”.

Volontà, sogni e il passaggio temporale da un’era all’altra: finché ci sarà qualcuno che cerca la libertà, questi tre elementi non cesseranno mai di riproporsi nella vita del mondo.

E sì, come moltissimi o quasi tutti i lettori di One Piece avranno pensato, ci sono altissime probabilità che fossero proprio queste persone con la D nel nome ad essere gli abitanti del Grande Regno e che quindi Luffy, Teach, Roger e tutti gli altri siano i discendenti di quella stirpe dimenticata dal mondo. Una stirpe che potrebbe avere origini celesti, lunari magari, e quindi legata a quegli “dèi” tecnologicamente avanzati discesi dal cielo in tempi dimenticati, come forse ci può far intendere una piccola sciocchezza che forse  racchiude il vero significato della D.

Infatti, se ci fate caso, la D non è altro che una mezza luna e forse questo dettaglio particolarmente infame spiegherebbe perché Luffy nella cover del volume 27 sia munito di un paio d’ali e ci faccia l’occhiolino. Ok, forse è solo una sciocchezza, ma che ci crediate o meno, è chiaro che Monkey D Luffy, o chi per lui, porti sulle sue spalle la volontà di un popolo antico che fu nemico dei Draghi Celesti.

Se la storia ci insegna qualcosa è che spesso e volentieri chi vince ruba titoli e terre ai perdenti, perciò, visto che i Draghi Celesti si ritengono delle divinità e sono la nemesi naturale dei portatori della D, chissà che ogni tassello si sia già lentamente sistemato nella giusta posizione all’interno del puzzle.

UNA GUERRA “IGNORANTE”

Come dicevo all’inizio, il mondo di One Piece è pieno di personaggi che mettono in gioco la propria vita per realizzare un sogno ed è stato anche dimostrato che ci sono volontà ereditate che si passano di persona in persona, affinché questi sogni possano realizzarsi. E visto che in un mondo assolutista non è la cosa più semplice arrivare a realizzare un sogno, ci sono anche molti passaggi d’era, che come rintocchi di campana scandiscono la venuta di un tempo nuovo in cui le cose si muovono in maniera diversa dalla precedente.

Il punto focale è la libertà: ci verrà fatto sapere molti capitoli più avanti che per Luffy essere il re dei pirati equivale ad essere la persona più libera del mondo e questo mi fa pensare che l’ideale di quel Grande Regno fosse appunto un mondo libero, dove ogni essere vivente poteva vivere in armonia in un regno unito, prospero, sano efondato sulla conoscenza: d’altronde è risaputo che “la conoscenza rende liberi”, no?

È quindi probabile che il Grande  Regno avesse fondato i propri principi sulla libera conoscenza, sulla condivisione delle risorse e del sapere, sul rispetto reciproco tra razze e sulla cooperazione per un bene superiore.

E sempre molto probabilmente c’erano regni a cui questa cosa stava particolarmente stretta, visto che si sentivano oscurati da qualcuno più grande e forte di loro, almeno singolarmente. Così si unirono in una grande alleanza e, spinti forse dall’invidia, forse dalla paura, forse dall’ignoranza, diedero battaglia a quel regno e per cent’anni successero le peggiori cose che la coscienza umana potesse mai sopportare.

Sappiamo, quindi, che i popoli del Grande Regno incisero la verità sui Ponegliff tramite i Kozuki di Wano e li disseminarono sul pianeta, mentre l’Alleanza li distruggeva sempre più, giorno dopo giorno; abbiamo una nota particolare riportata dal vecchio capo degli Shandia, che afferma che la guerra arrivò anche su Jaya, dove il popolo alato difese il Ponegliff nascosto nel campanile della città d’oro di Shandora. Alla fine della battaglia la città cadde in rovina, ma quei pochi sopravvissuti riuscirono comunque a celare il Ponegliff all’Alleanza e ne divennero quindi i protettori, vincendo fondamentalmente quella battaglia.

Al termine di questa guerra, che quindi come detto portò all’eliminazione totale, almeno apparente, di ogni riferimento al Grande Regno, l’Alleanza dei regni si trovò finalmente vincitrice di una battaglia infinita. Così i venti sovrani dei regni alleati, le nuove divinità del mondo, si trovarono a Mary Geoise, nel punto esatto dove l’unico continente del pianeta, la Red Line, si incrocia con la Grand Line, e decisero di fondare il Governo Mondiale.

Come dice Doflamingo durante la saga di Dressrosa, diciannove di queste venti famiglie decisero di restare a Mary Geoise,  probabilmente per non mischiarsi al volgo o forse per iniziali piani atti al bene della propria nuova creatura. Gli unici che decisero di rimanere nella propria isola natale furono i Nefeltari di Arabasta, che guarda caso nella propria tomba reale proteggono uno dei Ponegliff più pericolosi per la salvaguardia del mondo, ovvero, come detto, quello su cui è riportata la posizione dell’Arma Ancestrale Pluton, il che mi ha sempre dato da pensare, soprattutto visto ciò che i discendenti di quella famiglie fondatrici sono diventati.

I Draghi Celesti sono appunto i discendenti di queste famiglie e sono esseri umani dai tratti somatici orribili, probabilmente dovuti al fatto che procreano tra consanguinei per mantenere “pura” la linea di sangue. Ad ogni modo, tenendo in conto soprattutto la bontà degli attuali regnanti di Arabasta, il fatto che la famiglia Nefeltari sia tornata ad Arabasta invece che restare a Mary Geoise insieme agli altri mi fa credere che gli antenati di re Cobra e Vivi fossero amici del Grande Regno e che facessero il doppio gioco con l’Alleanza dei regni.

Questo lo penso semplicemente perché non avrebbe alcun senso che una delle famiglie fondatrici del Governo Mondiale preservi un Ponegliff nella propria tomba di famiglia, accessibile esclusivamente ai Nefeltari. Re Cobra sa benissimo cosa c’è scritto sul quel Ponegliff e sa altrettanto bene cosa cela, almeno teoricamente, la sabbia del suo regno.

E dato che, come continua a spiegare Doflamingo, chi restava a Mary Geoise lasciava un regno ad una nuova famiglia reale, come avrebbero giustificato i Nefeltari al mondo che nella tomba di famiglia ci fosse nascosto un Ponegliff? E così, all’insaputa del Governo Mondiale, quel Grande Regno tanto temuto viveva ancora, sparso per il globo sotto forma di pietre cubiche e di singoli individui che, probabilmente, scamparono alla morte grazie al potere di cui fanno tesoro.

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