Superati i 1000 capitoli, mi sembrava opportuno fare il punto della situazione sull’ambizione, così da riflettere su come è nato il concetto, come si è sviluppato e come è arrivato ad essere un’arma fondamentale per sconfiggere gli avversari nella corsa al One Piece, per diventare Re dei pirati.
L’espediente letterario
In un mondo dove basta mangiare un frutto per ottenere poteri sorprendenti, surclassare gli avversari diventa una banalità. Con l’avanzare della storia, i protagonisti si spostano dall’East Blue, notoriamente il più tranquillo dei quattro mari cardinali, verso il Paradiso, prima tratta della Grand Line, per poi proseguire nel Nuovo mondo fino a Laugh Tale, o almeno si spera. Durante il viaggio, il numero di persone dotate dei poteri dei frutti del Diavolo aumenta esponenzialmente, rendendo questi poteri alquanto comuni, rispetto alla percezione che se ne aveva nell’East Blue.
Nonostante l’autore abbia continuato a suscitare l’interesse del lettore con poteri sempre nuovi e particolari, cresce l’esigenza di adeguarsi ai canoni del manga per ragazzi. Per garantire un aumento costante della tensione, nuovi sviluppi di trama e l’introduzione di personaggi straordinari, si introduce un concetto di superuomo più convenzionale, più vicino alla cultura orientale del maestro di arti marziali che ha affinato le sue capacità fisiche e mentali ed è in grado di imporsi sull’avversario sia con la forza che con lo spirito. Senza rinunciare ai frutti del Diavolo, caratteristica distintiva di One Piece, Oda-sensei introduce l’Ambizione, tradotto in italiano con “ambizione”, ad evidenziare che è “la motivazione ad essere il migliore” che consente di superare l’avversario.
Accenni, anticipazioni e presentazione
Col senno di poi, rileggendo le saghe precedenti si riconoscono alcuni accenni all’ambizione, probabilmente riferimenti ad un concetto ancora grezzo, non del tutto sviluppato dall’autore, che però ci dimostra ancora una volta di aver avuto fin dal principio almeno un’idea generale di come sviluppare la storia dall’inizio alla fine.
Probabilmente il primo accenno all’ambizione risale al capitolo 1, Romance Down, e mi riferisco a quando Shanks mette in fuga con lo sguardo il re del mare. Successivamente, durante la saga di Arabasta, Zoro taglia il corpo di ferro di Daz Bonez. Vorrei lasciaste perdere la capacità di tagliare un metallo resistente, non è mai stata una questione di durezza, quello a cui mi riferisco è il processo attraverso il quale Roronoa riesce nell’impresa: egli, concentrandosi, arriva a percepire una volontà del ferro di cui è fatto l’uomo-lama ed è questa volontà che va a recidere con la sua spada. Altro accenno sono le Rokushiki del CP9. Personalmente non credo che i membri del Cipher Pol padroneggiassero l’ambizione, penso invece che le sei tecniche sovrumane siano un ottimo strumento per risvegliarla e controllarla, come nel caso del capitano Koby e dell’ufficiale del CP0 Rob Lucci.
Prima dell’introduzione ufficiale dell’ambizione ad opera di Rayleigh a Rusukaina, l’autore ci concede diverse anticipazioni. A Skypiea, Oda-sensei anticipa il concetto di tonalità dell’osservazione, o quanto meno una sua manifestazione, il “mantra”. A Water Seven, seppur comicamente, il maestro introduce la tonalità degli armamenti riconoscibile nelle carocchie di Garp, addirittura anticipa anche una forma avanzata di tonalità degli armamenti, il Ryuo di Wano, riconoscibili nelle spinte di Sentomaru a Sabaody.
Amazon Lily e Marineford rappresentano le saghe più ricche di anticipazioni sull’ambizione e rappresentano tuttora dei riferimenti importanti per capirne meccanismo e applicazioni. Mentre nel primo caso le Kuja ci mostrano le applicazioni più basilari delle diverse tonalità di ambizione, negli scontri di Marineford gli ammiragli della marina ci anticipano le forme più avanzate di tonalità dell’osservazione e tonalità degli armamenti.
Quando alla fine il “Re Oscuro” introduce l’ambizione a Luffy, spiegandone le tre diverse tipologie, non fa altro che riferirsi alle applicazioni pratiche della stessa in uno scontro, quindi è ben distante da una spiegazione esaustiva, per fortuna. Rayleigh insegna l’ambizione al nostro protagonista trasmettendogli tre concetti chiave: 1) schivare prevedendo le mosse dell’avversario; 2) sconfiggere l’avversario difendendosi dai suoi colpi e colpendo più forte di lui; 3) evitare lo scontro quando c’è troppa disparità di potere. Ad una prima analisi, questi concetti appaiono alquanto scontati, perché il metodo del vecchio pirata punta ad affinare le capacità innate di Cappello di Paglia in maniera istintiva e naturale. Da questi tre semplici concetti derivano le tre tipologie di ambizione, la quale rappresenta l’abilità del singolo di modificare se stesso e la realtà che lo circonda al fine di diventare il migliore sfruttando la sua incrollabile volontà.
Abilità miracolose, predisposizione e tesori di famiglia
In alcune realtà isolate e remote, che abbiamo conosciuto durante il nostro viaggio verso Laugh Tale, l’ambizione è misconosciuto dagli abitanti e le sue manifestazioni vengono invece considerate delle abilità miracolose, nonché tratti distintivi della classe dominante.
Nelle isole celesti, l’abilità di percepire le presenze altrui, nota come “mantra”, era appannaggio degli sciamani Shandia e dei sacerdoti del cielo. Durante l’incursione della ciurma di Cappello di Paglia, questa abilità era addirittura considerata la prerogativa di un Dio, Enel. Proseguendo nel viaggio, la ciurma arriva all’isola degli Uomini-Pesce, dove veniamo a conoscenza dell’abilità della defunta regina Otohime di comprendere il cuore dei suoi sudditi, abilità ereditata anche dalla principessa Shirahoshi. Inoltre, in quell’isola in fondo agli abissi c’è una sirena in grado di predire il futuro, Madame Shyarly, un potere che non possiamo escludere sia una forma spontanea di tonalità dell’osservazione molto avanzata. Arrivando nel nuovo mondo, scopriamo che in alcune isole vengono tramandate delle tecniche segrete in alcune famiglie. È il caso dell’Hasshoken, tramandato nella famiglia Chinjao per sviluppare una forma avanzata di tonalità degli armamenti dalle proprietà perforanti, che conferiscono a Chinjao e successivamente a Sai l’appellativo di “Kiri” (trapano), nonché la carica di Don del naviglio degli otto tesori. Nel regno di Prodence, invece, nella famiglia reale si tramanda una tecnica che si dice possa spazzare via persino un imperatore, il King Punch di Elizabello II, verosimilmente un’altra forma avanzata di tonalità degli armamenti. Anche la tecnica di combattimento di Kyros, tramandata alla principessa Rebecca, consente a quest’ultima di sviluppare l’ambizione con la tonalità dell’osservazione.
In conclusione, l’ambizione non è una prerogativa dei pirati e degli avventurieri, spesso si tratta di un’abilità congenita oppure viene risvegliato attraverso un condizionamento, un ambiente ostile (Kyros) o una tecnica di combattimento (Hasshoken). Personalmente credo che il risveglio spontaneo dell’ambizione possa essere ereditario, del resto persino il potere dell’arma ancestrale Poseidon è ereditario, o che quanto meno alcune famiglie abbiano una maggiore predisposizione a sviluppare e padroneggiare l’ambizione.
Kenbunshoku Ambizione – Tonalità dell’Osservazione
Fondamento. Il migliore dovrebbe avere la capacità di prevedere la volontà degli altri così da assecondarla o contrastarla a seconda dell’esigenza. Questa tipologia è sicuramente la più variegata ma anche la più strategica delle tre, in quanto racchiude grandi potenzialità. Tralasciando la spiegazione semplicistica di Rayleigh, che dal canto suo si trova a dover allenare un elemento estremamente dotato quanto incapace di ragionamenti complessi, l’ambizione con la tonalità dell’osservazione non è solo vedere i colpi dell’avversario, ma percepire la presenza e la volontà dell’avversario stesso.
Sviluppo. Quando si parla di percezione si parla di sensi, ovvero la facoltà di ricevere stimoli esterni. È per questo motivo che lo sviluppo dell’ambizione con la tonalità dell’osservazione è direttamente correlato al processo di affinamento dei sensi. Allenare i propri sensi, significa valutare fin dove sono sviluppati, quanto se ne fa ricorso e quanto sono deficitari nel percepire stimoli esterni. La consapevolezza di questi limiti, che deriva da allenamenti di perfezionamento e privazione dei sensi, stimola il soggetto a percepire l’ambiente circostante diversamente, sfruttando non solo tutti i sensi contemporaneamente, ma anche l’istinto, al fine di andare oltre la percezione con l’intuizione e visualizzare l’obiettivo. È così che Sanji recupera il corpo mozzo di Kin’emon nelle oscurità del lago di Punk Hazard o percepisce che Tashigi è in pericolo, è così che Usopp riesce a “vedere” Luffy, Law e Sugar nella stanza del palazzo reale di Dressrosa.
Meccanismo. Nella maggior parte dei casi, la padronanza dell’ambizione con la tonalità dell’osservazione (a qualsiasi livello) consente di individuare un obiettivo statico o in movimento superando i limiti dei propri sensi. La percezione aumentata conferita dalla tonalità dell’osservazione va oltre l’individuazione, trattandosi per lo più di esseri dotati di volontà, l’ambizione consente di riconoscerne i sentimenti e le intenzioni, in maniera più o meno precisa, consentendo, in un combattimento, di prevedere entro certi limiti i movimenti dell’avversario e contrastarli. L’esercizio dell’ambizione con la tonalità dell’osservazione conferisce nel tempo una maggiore sensibilità ai movimenti e alle intenzioni del prossimo, che può essere sfruttata per incamerare gli schemi, le strategie e le dinamiche di attacco, fino a sviluppare la forma più avanzata di tonalità dell’osservazione, la preveggenza.
Forma avanzata. La differenza sostanziale tra la previsione e la preveggenza sta nell’accuratezza. La capacità di percepire i movimenti e le intenzioni dell’avversario consente di dedurne le mosse e i colpi, maggiore è l’esperienza combattiva dell’utilizzatore e maggiore sarà la precisione con la quale prevederà il numero e la traiettoria dei colpi. La preveggenza consiste invece nella visione di una scena che corrisponde precisamente a ciò che accadrà di lì a poco.
Sfruttando questa abilità, Benn Beckmann riesce a braccare Borsalino, nonostante sia veloce quanto la luce, mentre Sakazuki e Kuzan schivano rispettivamente gli attacchi di Marco e Vista e di Baffibianchi, sfruttando la duttilità dei loro Rogia. Alla pari degli ammiragli, Katakuri sfrutta l’ambizione con la tonalità dell’osservazione e la duttilità del frutto Mochi Mochi per schivare gli attacchi avversari, apparendo intangibile. L’unico modo per superare un avversario dotato di questa abilità è riuscire a vedere una frazione di secondo in più nel futuro e sferrare l’attacco decisivo “quando non può vederti”; per questo motivo Luffy, con lo Snakeman ed il Jet Culverin, opta per una tipologia di attacchi incessanti e consecutivi, per calcolare fino a quando i suoi attacchi venivano previsti.
Perfezionamento. Lo scontro tra Luffy e Katakuri ci ha offerto degli indizi sul possibile perfezionamento di questa tipologia di ambizione. Katakuri, da sempre emarginato per il suo aspetto e la sua forza, è cresciuto in disparte e ha quindi da sempre osservato gli altri da lontano, sviluppando la capacità di prevedere lo sviluppo degli eventi sulla base di un calcolo delle probabilità che nel tempo è divenuto istintivo e si è tradotto in una vera e propria visione. Per questo motivo la preveggenza di Katakuri è più imprecisa quando sono coinvolte più variabili o non gli è consentito ragionare a mente lucida. Al contrario, Luffy da il meglio di sé in situazioni al limite e riesce nel padroneggiare la preveggenza rinunciando a cogliere di sorpresa l’avversario, annunciando ogni suo attacco e incassando non solo i colpi ma anche i sentimenti del dolce comandante, creando dunque un legame, una sorta di risonanza che consente a cappello di paglia di muoversi all’unisono con l’avversario, prevederlo e superarlo. Questi, tuttavia, sono solo due dei possibili metodi per affinare questa tipologia di ambizione.
Applicazioni. L’ambizione con la tonalità dell’osservazione apre un ventaglio di possibilità all’utilizzatore. Prevedere la posizione e gli attacchi di alleati e avversari conferisce un enorme vantaggio strategico, non solo per un cecchino, ma per qualsiasi combattente. Le più sorprendenti, però, sono le applicazioni non belliche. Sfruttando una percezione che supera i sensi, l’utilizzatore può superare i propri limiti, come nel caso di Fujitora che sfrutta sinergicamente il potere del proprio frutto del diavolo e la tonalità dell’osservazione per ottenere una sorta di percezione tattile aumentata, che gli consente di “vedere” non solo gli esseri viventi, ma anche oggetti inanimati (tavoli, sedie, edifici, meteoriti); similmente, Enel, sfrutta il “mantra” e le proprietà del frutto Goro Goro per convertire la radiazioni elettromagnetiche emesse con le parole in una sorta di percezione uditiva aumentata, che gli consente di origliare i discorsi dei suoi sudditi per tutta Skypiea.
Teoricamente, la tonalità dell’osservazione potrebbe avere anche delle applicazioni diagnostiche, conferendo la capacità di percepire lo stato di salute di una persona: le straordinarie abilità della dottoressa Kureha di Drum sono probabilmente dovute alla sua secolare esperienza sul campo, ma altri valenti medici (Law, Marco) potrebbero nascondere degli assi nella manica. Finora non sono stati ancora coinvolti il gusto e l’olfatto, ma mi aspetto che prima o poi qualcuno sviluppi la capacità di percepire se un alimento o una pianta officinale siano benefici o nocivi, deliziosi o stomachevoli.
Busoshoku Haki – Tonalità degli Armamenti
Fondamento. Il migliore dovrebbe avere la capacità di sovrastare l’avversario, dominarlo fisicamente senza alcuna possibilità di rivalsa. La tonalità degli armamenti, come dice il nome stesso, rappresenta tutto il potenziale bellico del suo utilizzatore. Si basa su un concetto semplice, la volontà di essere fisicamente superiore al prossimo in termini di potenza e di resistenza, una volontà così forte da conferire una difesa inviolabile ed un attacco inarrestabile.
Sviluppo. Questa abilità può essere conseguita attraverso il perfezionamento fisico. Da questo punto di vista, appare sulla carta come la tipologia di ambizione più facile da ottenere in un mondo di uomini straordinari. L’allenamento rigido e continuo consente di raggiungere la consapevolezza delle proprie capacità fisiche e dei propri limiti, ma non è il superamento dei propri limiti a risvegliare l’ambizione con la tonalità degli armamenti. La perfetta padronanza del proprio corpo necessaria a padroneggiare le Rokushiki, ad esempio, è solo il primo passo. Infatti, per padroneggiare il Tekkai e lo Shigan, basate sulla durezza, bisogna immaginare di avere un corpo indistruttibile, come se fosse rivestito da un’armatura invisibile, e un dito più perforante di una lancia, partendo da una contrazione muscolare sovrumana. All’epoca di Enies Lobby, i membri del CP9 non dominavano ancora la tonalità degli armamenti, ma le Rokushiki appaiono come la via più canonica (riconosciuta dal governo mondiale e dalle sue forze armate) per ottenere questo potere.
Indispensabile a compiere il salto è la volontà di rendere possibile l’impossibile, il raggiungimento di uno stato mentale di invincibilità, che consente di visualizzare sul proprio corpo un’armatura indistruttibile. Partendo dalla contrazione muscolare che ambisce a superare la durezza del ferro, l’ambizione consente di spezzare lame e di respingere proiettili. Partendo dalla volontà di annichilire l’avversario, l’ambizione consente di generare con un pugno l’impatto di una palla di cannone e di ferire l’opponente nonostante i poteri dei frutti del diavolo.
Meccanismo. L’ambizione con la tonalità degli armamenti viene concepita, in primis dagli utilizzatori, come un’armatura. A rafforzare il concetto, l’autore dal time-skip in poi ha cominciato a rappresentare questa tonalità come un rivestimento di colore nero. L’armatura nera rappresenta convenzionalmente la parte del corpo che viene caricata di volontà ostile ed è pertanto capace di compiere l’impossibile. L’armatura può rivestire una parte così come il corpo nella sua interezza, l’arma che impugna e ciò che viene toccato dai poteri del frutto del diavolo, di qualunque categoria, risvegliato o meno.
L’importanza di questa tipologia di ambizione deriva innanzitutto dal confronto con i poteri dei frutti del diavolo, che alterano la fisiologia dei possessori, neutralizzando la maggior parte degli attacchi. Dunque, un’esigenza di trama ma anche un elemento aggiuntivo da valutare nei rapporti di forza.
La tonalità degli armamenti consente di infliggere danni indipendentemente dal potere del frutto del diavolo, finanche i Rogia, notoriamente intangibili, non perché consentano di colpire il “corpo fisico”, ma perché in grado di veicolare il danno all’avversario attraverso il contatto. In realtà, un Rogia incapace di utilizzare l’ambizione diventa più indifeso quando trasmuta, perché offre maggior superficie di contatto. L’unico modo di opporsi a questa tipologia di ambizione, se va a segno, è rivestirsi di un ambizione pari o superiore. Difatti, uno scontro di tonalità degli armamenti è sempre e comunque carico della volontà di primeggiare sull’altro, una volontà che non vacilla difronte a niente può piegare qualunque cosa (v. Luffy vs Doflamingo, Trafalgar Law vs Vergo, Zoro vs Pica, Kyros vs Diamante). In questi frangenti, la frizione tra le armature d’ambizione rilascia dei lampi di energia di colore nero.
Forma avanzata. Nella sua forma più comune, la tonalità degli armamenti possiede principalmente proprietà di durezza e si caratterizza per la sua staticità, infatti è un rivestimento. Gli utilizzatori più inesperti (v. Boo) si limitano ad indurire il proprio corpo o le proprie armi per sferrare attacchi più potenti o aumentare la propria resistenza. Inutile dire quanto sia inefficace un simile approccio con avversari costituzionalmente dotati di una pelle inscalfibile come Big Mom o Kaido, ma non bisogna scomodare un imperatore, basti pensare a Bobby Funk. La forma più avanzata di tonalità degli armamenti ha invece proprietà esplosive, viene emesso dal corpo ed è caratteristicamente dinamico, oserei dire fluido, poiché scorre dal soggetto al bersaglio. Probabilmente il Rokuogan di Rob Lucci rappresenta il primo accenno ad un potere del genere. I primi esempi pre-timeskip di questa forma sono i ceffoni di Sentomaru a Sabaody e la bordata d’ambizione emanata dai tre ammiragli della marina; successivamente è stata la volta del capitano della prima flotta di Barbanera Jesus Burgess e di Lucy/Sabo durante la finale del torneo della Corrida; fino ad arrivare al Ryuo dei samurai di Wano, Oden Kozuki ed i giovani Roger e Newgate.
Perfezionamento. L’armatura d’ambizione si manifesta in seguito all’accumulo sulla superficie corporea della volontà ostile del soggetto, che origina da una contrazione costante e crescente dei muscoli, che raggiungono una durezza sorprendente, al punto da materializzare un’armatura. La forma avanzata di tonalità degli armamenti origina anch’essa dalla contrazione muscolare, ma si tratta di una contrazione diversa, in due tempi: contrazione e rilasciamento. Il passaggio da uno stato di contrazione a quello di rilasciamento consente la propagazione della forza dalla sua origine al bersaglio. La potenza scaturita deriva dunque non solo dalla potenza accumulata, dipendente dalla contrazione muscolare, ma anche dalla fluidità di movimento, quindi la rapidità o meglio l’esplosività con cui i muscoli passano dalla contrazione al rilasciamento, convogliando l’ambizione attraverso le fibre muscolari al punto d’impatto. Questa forma avanzata di tonalità degli armamenti viene rappresentata come un flusso nero che si propaga dal punto di origine al punto di contatto. Solitamente un’estremità che resta nera fino a che l’energia non viene trasferita al bersaglio, generando una violenta esplosione (esemplare il Ryu no Ibuki di Sabo). Qualora si verificasse uno scontro tra due utilizzatori di questa tecnica avanzata, i corpi dei due resterebbero separati, come in una repulsione magnetica (v. Gol D. Roger vs Edward Newgate nel flashback di Kozuki Oden).
Applicazioni. La tonalità degli armamenti ha applicazioni prevalentemente belliche. Interessante è l’applicazione alle armi da lancio o da fuoco, che consente di attribuire ai colpi proprietà perforanti o esplosive, con una potenza straordinaria indipendentemente dalla distanza percorsa. Delle armi da taglio parleremo in seguito.
La mera padronanza della durezza dell’armatura d’ambizione ha consentito lo sviluppo di tecniche sorprendenti, primo tra tutti il Gear 4th – Bounce Man di Luffy, che sfrutta il contrasto tra la durezza della superficie corporea e l’elasticità del pallone di muscoli. A questo punto, mi aspetto un intero nuovo repertorio di tecniche che sfruttino la forma più avanzata.
L’abilità di infondere la propria ambizione nella materia inanimata in teoria potrebbe essere adoperata per scopi non bellici, come ad esempio la realizzazione di spade/armi, la Seme no Ryōri – Cucina del dominatore di Sanji e forse un domani per curare un alleato attraverso il passaggio di energia da un corpo all’altro (sarà questo il segreto della Furō Shujutsu – L’operazione di eterna giovinezza del frutto Ope Ope?).
“Bushido”shoku Haki – Ambizione e via della spada
Disclaimer. Non esiste alcuna Bushidoshoku! È un termine che mi sono inventato facendo riferimento alla “via del guerriero” secondo i cui dettami vivono i samurai, per indicare l’utilizzo dell’ambizione da parte degli spadaccini, che va ben oltre la mera applicazione dell’ambizione con la tonalità degli armamenti.
Fondamento. Il migliore spadaccino del mondo si distingue per tre caratteristiche: 1) non ha rivali nell’arte della spada; 2) non esiste nulla che non possa tagliare; 3) non esiste lama che non possa adoperare con destrezza. Per realizzare questo sogno ambizioso, uno spadaccino deve arrivare a padroneggiare l’ambizione in ogni sua forma attraverso l’arte della spada. Fortunatamente, ai fini esplicativi, il percorso di maturazione di Roronoa Zoro ci aiuta a comprendere l’argomento.
Sviluppo. Per rivestire le proprie armi (non solo le spade) di ambizione bisogna padroneggiare la forma base di tonalità degli armamenti. Anche in questo caso, si parte dalla contrazione muscolare, dall’indurimento, che manifesta l’armatura; questa non passa semplicemente sull’arma per contiguità, quello che si trasmette è la consapevolezza che l’arma sia il naturale prolungamento del proprio corpo e quindi veicolo della propria volontà ostile. Così come si carica il proprio corpo di una volontà indistruttibile, che origina dall’idea di contrarre i muscoli fino a superare la durezza dell’acciaio, allo stesso modo si concentra nelle armi, o meglio sulla loro superficie, tutta l’ostilità fino a manifestare l’armatura d’ambizione.
Una delle tecniche basilari dell’arte della spada, consiste nel trasmettere nei fendenti tutto il peso, tutta la forza, tutta la volontà. Se uno spadaccino è tutt’uno con la propria spada riuscirà facilmente a trasmettergli la propria ambizione.
Via della spada. La strada per diventare il miglior spadaccino comincia dalla spada. Sembrerebbe una cosa ovvia, ma dietro la creazione stessa di una buona spada si cela la padronanza dell’ambizione. Così come lo spadaccino impara ad infondere nella spada la sua volontà, così l’artigiano forgia la lama con il fuoco e la sua ambizione, probabilmente è così che artigiani del calibro di Kotetsu e Shimotsuki Kozaburo realizzarono alcune delle migliori spade del mondo, conferendogli delle abilità uniche.
Il passo successivo è la scelta della spada. Si dice spesso che sia la spada a scegliere lo spadaccino, ma quest’ultimo deve dimostrare l’abilità di riconoscere la fattura di una lama istintivamente, magari percependo l’ambizione del suo creatore, e dimostrarsi degno di impugnarla (alcune spade sono maledette o, come Enma, potrebbero prosciugare le energie di chi le brandisce).
Fondamentale è il rispetto per la propria spada. Inizialmente Zoro spezza molte lame e si ritrova a dover utilizzare espedienti di fortuna, sia perché di fattura scadente, sia perché incapace di veicolare adeguatamente la propria forza. Successivamente, scopriamo che le spade dalle lame nere sono tra le più resistenti, ma non per questo le migliori, difatti tutte le lame possono diventare nere ricorrendo alla tonalità degli armamenti, ma una lama non deve essere solo resistente, deve innanzitutto essere affilata.
Tagliare in due l’avversario è facile se riesci a trovarlo, e se egli ricorre alla tonalità degli armamenti, basta avere un’ambizione superiore per prevalere. Tagliare un materiale inerte è tutt’altra cosa. I materiali più duri del mondo di One Piece sono il diamante, i Ponegliff e l’agalmatolite. Mentre quest’ultima si è dimostrata alquanto duttile in stato non solido, la tecnica di incisione dei Ponegliff tramandata dalla famiglia Kozuki è andata perduta con la morte di Oden e allo stato attuale neanche Dracul Mihawk è stato capace di scalfire il diamante. In ogni caso, un grande spadaccino non deve misurarsi solo con i materiali più duri, deve essere in grado di tagliare anche l’intangibile: fuoco, aria, luce, persino il cielo.
Meccanismo. La forma basilare di tonalità degli armamenti viene utilizzata per irrobustire la lama, che diventa nera. L’irrobustimento della lama è necessario ad affrontare i continui scontri, resistere all’impatto con materiali duri, contrastare l’ambizione. I principi base della tonalità degli armamenti non bastano a rendere la lama più tagliente; il taglio non è questione di durezza, lo spadaccino non deve trasmettere alla lama una volontà di indistruttibilità ma la volontà di recidere ogni cosa. A tal proposito è molto esemplificativo il mantra che Roronoa Zoro recita prima di sferrare il Santoryu Ogi: Ichidai Sanzen Daisen Sekai con cui taglia in due Pica: “nove montagne e otto mari formano un mondo, mille mondi insieme formano un piccolo chilocosmo, ed elevando il numero alla terza, non c’è nulla che io non possa tagliare” [cap. 778, Vol. 78]. Trasferendo questa volontà nel filo della lama, essa diventa in grado di tagliare ogni cosa. Questo flusso di energia, dal corpo al filo della lama, si rifà ad una tecnica basilare dell’arte della spada, per questo i samurai di Wano sono riusciti a sviluppare una tecnica così avanzata come il Ryuo.
Così come il flusso d’acqua riesce a levigare la pietra nel letto del fiume, così il flusso d’ambizione affila la lama della spada, scorrendo da essa al bersaglio, separando la materia. Ovviamente, così come riesce a creare fendenti aerei, uno spadaccino che padroneggi l’ambizione ed in particolare il Ryuo, può generare fendenti aerei carichi di ambizione.
Attenzione, il Ryuo da sola non è sufficiente a tagliare ogni cosa, per riuscire nell’impresa è necessario padroneggiare l’ambizione con la tonalità dell’osservazione. Così come accennato dallo stesso Zoro ad Arabasta, per poter tagliare la materia, sia essa indistruttibile o intangibile, bisogna innanzitutto percepirne l’essenza, la coesione tra le parti, la volontà di persistere in uno stato di unità inscindibile. Senza entrare nello specifico, più è forte il legame tra le molecole e più è duro il materiale e per poterlo tagliare bisogna innanzitutto percepire, individuare e visualizzare questo legame per poterlo recidere sprigionando un’energia superiore a quella che lo sostiene.
Tagliare l’intangibile appare più complicato, ma per fortuna abbiamo l’esempio della Kitsunebi-ryu di Kin’emon, una tecnica spadaccina basata sul dominio delle tonalità dell’osservazione e degli armamenti. Per sprigionare e tagliare la fiamma, il leader dei foderi rossi deve innanzitutto percepire l’aria intorno a sé come una materia che esiste e pertanto possiede una consistenza, un moto, una volontà se vogliamo, ricorrendo all’ambizione con la tonalità dell’osservazione. Irrobustendo la propria lama di ambizione con la tonalità degli armamenti, Kin’emon produce frizione muovendo la lama contro la resistenza dell’aria fino a produrre la fiamma, che può essere sostenuta dal flusso di ambizione, il Ryuo. Parimenti, per riuscire a tagliare la fiamma o un’esplosione, Kin’emon deve innanzitutto percepirla come materia tangibile, con una propria volontà distruttiva, per poterla recidere e spazzar via con un fendente che rilascia un potente flusso d’ambizione.
L’incognita della tonalità del re conquistatore. Uno spadaccino non ha bisogno di padroneggiare la tonalità del re conquistatore, ma è indubbio che colui che aspira a diventare il migliore spadaccino del mondo debba possedere una volontà incrollabile per surclassare i suoi rivali e probabilmente è una dote necessaria per domare le spade migliori.
Haoshoku Haki – Tonalità del Re Conquistatore
Fondamento. Il migliore in assoluto non dovrebbe avere rivali ma sudditi e alleati. Non esiste bestia o avversario che non possa domare, non vi è conflitto che non possa troncare sul nascere col solo volere, persino il cielo si piega difronte alla sua ambizione.
Come dice il nome stesso, ed evidenziato dall’autore per bocca di Trébol, questa tonalità di ambizione è prerogativa di un sovrano scelto dal cielo.
Sviluppo. L’ambizione con la tonalità del re conquistatore è l’unica tonalità che non può essere sviluppata, solo uno su diversi milioni di abitanti nasce con questa abilità, ma persino tra queste persone così eccezionali potrebbero essercene alcune ancor più speciali. Per riuscire a progredire nel padroneggiare questa forma così rara di ambizione, è necessario scontrarsi con personalità sempre più straordinarie: solo uno scontro tra volontà può affinare la propria ambizione fino a renderla incrollabile. Ricordate infine che esistono due tipi di sovrani: coloro che sono temuti e coloro che sono amati dal proprio popolo.
Meccanismo. La tonalità del re conquistatore si basa sul concetto di carisma, intesa come qualità innata, sulle emozioni che si suscitano nel prossimo e sulla comunicazione. Nella sua manifestazione più elementare, questa tonalità ha effetto sui soli esseri viventi, dotati di volontà propria. Le potenzialità di questa abilità sono racchiusi in tre fenomeni: dominazione, soppressione e pressione.
Prima di tutto, bisogna instaurare un contatto con il prossimo, bisogna comunicare la propria esistenza, la propria presenza, prima ancora della propria volontà. Nella maggior parte dei casi, questa tonalità si risveglia in situazioni a limite, emotivamente strazianti, che spingono il soggetto, disperato, ad emettere un urlo così agghiacciante e carico di ostilità da far crollare chi lo circonda (v. Monkey D Luffy a Marineford, Gol D Ace a Goa). La voce non è l’unico modo per comunicare la propria volontà, spesso è sufficiente uno sguardo. Per riuscire a dominare gli altri bisogna creare innanzitutto un legame, che poi, a seconda della personalità dell’utilizzatore, può essere più o meno empatico. Trattandosi di comunicazione para-verbale, gli animali e le bestie feroci sono i più sensibili a questa proprietà dell’ambizione con la tonalità del re conquistatore. Mentre taluni si limiterebbero a imporsi sul prossimo in un rapporto di sudditanza, Luffy, per sua natura, tende ad instaurare una solida connessione, basata su una comprensione profonda dell’animo del soggetto che cementa la relazione, così che il “suddito” esegua gli ordini senza sentirsi obbligato.
Comunicando la propria ostilità, è possibile sopprimere la voglia di combattere nei cuori di chi ha una volontà più debole. Ovviamente non funziona su chi ha una volontà forte, che padroneggi o meno qualsiasi tipologia di ambizione. Questa abilità consente di risparmiare molte vite e di evitare scontri inutili.
Infine, nella sua forma più avanzata, l’ambizione con la tonalità del re conquistatore è in grado di generare una pressione opprimente. Non bisogna confondere questa abilità con la forma avanzata della tonalità degli armamenti, perché non si tratta di un flusso d’ambizione, è l’aria stessa che si carica della volontà del condottiero appesantendosi. Il concetto richiama quello di presenza o aura, più volte adoperato negli shonen, ma a differenza di quest’ultimi non si tratta di un’emissione di energia quanto dell’ambizione di piegare la realtà al proprio volere. Quando due condottieri si scontrano, la loro ambizione può tagliare in due il cielo (v. Big Mom vs Kaido).
Applicazioni. Padroneggiando la tonalità del re conquistatore, il condottiero è agevolato nel dominio delle restanti tonalità ed è in grado di sviluppare le forme più avanzate aumentandone esponenzialmente la portata. La profonda connessione, la padronanza di comunicazione e percezione di intenti alla base della dominazione hanno permesso a Luffy di affinare la tonalità dell’osservazione fino a raggiungere la preveggenza. Inoltre, la pressione generata della tonalità del re conquistatore può sovrapporsi al flusso di tonalità degli armamenti generando un’onda d’urto devastante, altro che Buster Call.
Il quarto potere: la voce di tutte le cose
Tra i prescelti in grado di adoperare l’ambizione, spiccano dei personaggi dotati di un potere ancor più eccezionale, la capacità di “sentire la voce di tutte le cose”: Gol D Roger, Monkey D Luffy, Kozuki Oden, Kozuki Momonosuke. Il primo è il defunto Re dei Pirati, il secondo è il protagonista della nostra storia, “colui che diventerà il Re dei Pirati”, gli ultimi due sono padre e figlio, discendenti della stirpe dei Kozuki, il cui legame al regno antico è rappresentato dall’abilità di leggere e scolpire i Ponegliff ed il legame millenario con il popolo dei Mink.
Il Re dei Pirati ha dimostrato di riuscire a “sentire delle voci” e i suoi compagni di viaggio hanno testimoniato che riuscisse in questo modo a trovare i Ponegliff, percependone a grandi linee l’importanza del messaggio. Successivamente Oden si è unito alla sua ciurma di Roger e insieme hanno potuto leggere l’esatto contenuto dei Ponegliff, trovando le coordinate per Laugh Tale e scoprendo la storia del regno antico e gli eventi del secolo buio.
Luffy non è mai riuscito a percepire i Ponegliff, ma ha più volte mostrato di sentire delle voci provenienti dalle profondità marine. Si è scoperto poi che Luffy è in grado di sentire la voce dei re del mare, proprio come prima di lui fecero Roger ed Oden. Giunti a Zo, Momonosuke e Luffy avvertono una strana sensazione nell’avvicinarsi alla testa di Zunesha, la stessa sensazione avvertita da Oden e Roger venti anni prima, che si rivela essere la voce dell’elefante, che risponderà agli ordini di Momonosuke ma non alla voce di Luffy.
Questo potere sembra fortemente connesso ai misteri di questo mondo e soprattutto sembra essere trasmesso di generazione in generazione tra i discendenti delle famiglie implicate negli eventi che hanno sconvolto il mondo, proprio come il potere dell’arma ancestrale Poseidon si è tramandato all’interno della famiglia reale degli Uomini-Pesce.
Non sussistono prove che tale potere derivi dall’ambizione, gli elementi sono troppo pochi, ma il fatto che si tratti di una sorta di comunicazione a livello superiore, richiama fortemente i principi fondamentali di tonalità dell’osservazione e di tonalità del re conquistatore. Questo potere è stato utilizzato da Roger e Oden per scoprire la verità, ma non possiamo escludere che esistano altri dotati di questo stesso potere pronti ad utilizzarlo per scopi malvagi, a dirla tutta non sappiamo nemmeno se “la voce di tutte le cose” sia l’unica manifestazione di questo potere.